Poesia per raccontare il Brain Gym®


Dalla focalizzazione 
verso la centratura. Dal Corpo al Cuore.

ph. monica

Una poesia di Chandra Livia Candiani in poche parole ci racconta la connessione tra due dimensioni del Brain Gym®.


È insoffribile il male di quando l’altro non ci ha fatto niente, o lo ha fatto inconsapevolmente,
o soffre per qualcosa che non ci riguarda, o nega.
Renderlo soffribile è già un passo verso l’accessibilità al cuore, la fucina dell’alchimista.
Legittimarsi: «Io sento male», e spostarsi, togliersi dal quadro narrativo,
sentire il male come male, nel corpo, precisamente, nel luogo esatto in cui ci tocca,
senza cercare la causa, i motivi, le ragioni.
Senza gioco delle parti.
Il dolore è una soglia che si apre piano piano su un luogo molto ampio, forse infinito.
Laggiú o lassú non c’è piú io e non ci sei piú tu, né voi, né noi, né loro.
È un luogo vuoto dove tutto ha il diritto di passare, di transitare e di svanire.
In quel luogo ci si scioglie.
E allora si può chiedere a quel vastissimo nessuno che ora siamo:
«Di cosa hai fame e sete, cuore? Di cosa manchi? A me puoi dirlo»”
Chandra Candiani da 'Questo immenso non sapere' (Einaudi)

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